Review from Aristocrazia Webzine
Posted by Nick Skog on Tuesday, December 1, 2020 Under: Italian
From: Aristocrazia Webzine
Published: November 29, 2020
La psicologia analitica è una teoria psicologica e tecnica d’analisi del profondo elaborata dal celebre psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, il quale ipotizzò l’esistenza di un inconscio collettivo comune a tutti gli esseri umani e composto dagli archetipi, che si manifestano in ogni individuo, popolo e cultura. Tra i principali archetipi, accanto al Sé (insieme contenente ogni esperienza psichica) e la Persona (immagine pubblica che scegliamo di mostrare agli altri) troviamo il più oscuro e spaventoso: l’Ombra. Quest’ultimo archetipo rappresenta l’essenza del passato, ciò che rinneghiamo e reprimiamo, i nostri desideri più profondi, e, passando a una dimensione sovrapersonale, il male assoluto e il negativo dell’esistenza. Quale miglior concept per un gruppo il cui nome significa letteralmente delle ombre?
Devo ammettere che, a prima vista, trovandomi di fronte a un album il cui titolo tradotto è Nell’Immagine Del Diavolo, con una copertina che per qualche motivo mi ha ricordato quelle dei Marduk, pensavo di essere di fronte all’ennesima opera dalle tematiche blasfeme trite e ritrite di cui la scena black metal è piena zeppa e che, personalmente, trovo molto spesso ridondanti. Inutile dire che sono stato piacevolmente sorpreso dalla corta descrizione che spiegava il concept degli Ov Shadows, per l’appunto basato sull’archetipo junghiano dell’ombra, presente sul Bandcamp della Hypnotic Dirge.
Gli Ov Shadows, attivi da ormai quattro anni e arrivati oggi al loro terzo opus, sono fautori di un black metal canonico in pieno stile svedese: la presenza di riff in tremolo picking, blast beat, screaming ferocissimo e melodie in scala minore potrebbe portarci ad accostarlo al classico swedish sound degli anni ’90, se non fosse per le influenze più moderne che si fanno sentire nelle parti più lente in cui le dissonanze la fanno da padrone. I Djävulens Avbild è un vero e proprio assalto sonoro che parte in quarta con un blast beat selvaggio sin dal primo secondo e continua incessante per ben 43 minuti, rallentando qua e là ma senza mai mollare la presa sull’aggressività e la cattiveria: le parti più cadenzate sono perfettamente inserite tra i momenti più veloci, mentre ogni cambio di tempo è studiato e pensato per non risultare troppo meccanico o repentino. Ne deriva il fatto che il disco scorre perfettamente, tenendo viva l’attenzione dell’ascoltatore e facendolo piombare nelle sue atmosfere oscure e avvolgenti.
Molto spesso i gruppi che suonano in maniera particolarmente veloce e che hanno una produzione piuttosto pulita rischiano di risultare asettici (qualcuno ha detto Dark Funeral?), tuttavia non è il caso degli Ov Shadows, la cui bravura è proprio quella di riuscire a farci immergere appieno nelle atmosfere e nel concept senza bisogno di comprendere i testi (presenti nel booklet ma senza traduzione). Tracce come “Blasfemiskt Crescendo”, senza dubbio la mia preferita, sono la perfetta summa delle capacità della band: sei minuti di pura oscurità in cui tutto l’arsenale musicale è al servizio del concept e delle atmosfere, senza mai risultare ridondante.
In conclusione, I Djävulens Avbild è un’ottima prosecuzione del cammino iniziato dagli svedesi quattro anni fa, e, pur non discostandosi moltissimo dal precedente The Darkness Between Stars, ne costituisce una naturale evoluzione e prosecuzione concettuale e sonora. Senza dubbio uno degli album black metal più interessanti di questo proficuo 2020.
Reviewed by: The Old School Nick
In : Italian
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